giovedì 21 giugno 2012

In uscita il nuovo numero di «Fides Catholica»



In uscita il numero 1-2012 di Fides Catholica, la quale in questo nuovo anno si presenta anche con una nuova veste grafica, più classica nello stile e più leggibile. Il nostro intento è quello di offrire una rivista scientifica che animi il lavoro teologico, condotto con serietà e competenza nei vari campi della Sacra disciplina, e che allo stesso tempo invogli tanti, anche i non addetti ai lavori, a nutrirsi di pagine di storia, di filosofia, di esegesi, di teologia. Anche l'interno si presenta con un nuova pagina iniziale con il logo che demarca ogni sezione. 






In questo numero:



Editoriale


Padre Serafino M. Lanzetta, Quel dissidio tra la Fede e il suo annuncio

Diventa sempre più marcato un certo conflitto che si pone tra la fede oggettiva quale contenuto dogmatico da credere e la fede come atto soggettivo mosso dalla grazia. Si restringe quello a questo, spesso dicendo che la fede cristiana non è l'assenso ad un insieme di verità, quasi come se fosse un manuale di studio, ma l'esperienza viva di Cristo, della sua Persona. Pur rimanendo valido l'asserto secondo il quale la fede è l'incontro vivo con Cristo, non si può mai prescindere dall'aspetto dottrinale della fede, dal suo contenuto dogmatico. Il rischio è quello di credere in un Cristo della propria fantasia. Dove si radica però questa diastasi oggi così diffusa, fino ad insegnare ai bambini del catechismo che non si devono imparare delle formule ma si deve concepire la fede come un'esperienza? Ultimamente, in una scissione in Cristo tra Logos eterno e Verbo umanato, che si ripercuote in tutta la teologia, con un momento significativo in alcuni teologi al Concilio Vaticano II.


Historica

Giuseppe Brienza, La cultura cattolica della Tradizione:
Fausto Belfiori e la rivista Adveniat Regnum (1963-1975)

La rivista Adveniat Regnum, fondata a Roma nel 1963, sotto la direzione di Fausto Belfiore, diede un notevole contributo per contrastare il dilagare del marxisimo e del laicismo. L’A. ricostruisce la storia della rivista fino al 1975, anno in cui terminarono le pubblicazioni. In concomitanza con l’uscita del primo numero ci fu il “Messaggio dell’Episcopato italiano sul comunismo ateo e i pericoli dell’ora presente” (31 ottobre 1963), voluto dal Card. Siri, ancora alla guida della CEI. Siri auspicava una “resipiscenza” del laicato cattolico circa la vera posta in gioco: un facile ottimismo e uno scivolamento verso l’ideologia di sinistra, col rischio di chiudere gli occhi dinanzi al dilagare del male, con la conseguente perdita della propria identità, del sacro patrimonio dei nostri avi e dei nostri Santi.


Theologica

Padre Tomas Tyn, La Rivelazione soprannaturale. Trattato di Teologia fondamentale (prima parte)

All’esposizione teologico-fondamentale del retto concetto di "religione", padre Tyn fa seguire la presentazione critica di alcune correnti di pensiero che in vari modi e sotto vari pretesti falsificano o negano la virtù di religione o a causa di una razionalità presuntuosa (razionalismo, naturalismo, idealismo, panteismo) o all’opposto a causa di una ristrettezza intellettuale che non consente alla mente di superare il livello dei fenomeni o dell’empirìa materiale (empirismo, agnosticismo, materialismo, positivismo, pragmatismo, fenomenismo, nominalismo). L’Autore accenna anche a una visione errata della religione cristiana (soprannaturalismo o fideismo protestante, giansenismo, baianesimo, kantismo, modernismo, hegelismo, ontologismo, esistenzialismo, rahnerismo). 



Padre Serafino M. Lanzetta, La valutazione del Concilio Vaticano II in Joseph Ratzinger poi Benedetto XVI

Ratzinger partecipò al Concilio Vaticano II come teologo del Card. Frings, divenendo poi perito. Fu propenso al rinnovamento liturgico, anche se più tardi denunciò chiaramente le sproporzioni della riforma rispetto alle premesse. Non fu come altri in opposizione agli schemi preparatori, anche se sottolineava la necessità di doverne migliorare alcuni passaggi. Vide la collegialità episcopale come un approfondimento e sottolineò anche il suo limite, dovendone recepire il retto significato in modo circoscritto, come per l’intero testo di Lumen gentium. Durante i lavori conciliari si accorse che il concilio rischiava di divenire un’opportunità per molti. Ne denunciò il problema sin dal discorso di Bamberga (1966), fino a indicare, come Pontefice, l’unica giusta ermeneutica: la riforma nella continuità della bimillenaria Tradizione.



Padre Serafino Tognetti, Don Divo Barsotti e il Concilio Vaticano II: Un uomo di Dio a cui fu “affidata tutta la Chiesa”
L’A., discepolo e figlio spirituale di uno dei più grandi mistici del ‘900, Don Divo Barsotti, delinea il pensiero di questi circa la preparazione, lo svolgersi e il periodo successivo al Concilio Vaticano II. Cosa Don Divo scrisse riguardo al Concilio, come lo visse? Fu semplicemente un “uomo di Dio”: ecco la ragione della sua autorevolezza di giudizio. Fu entusiasmato dall’evento conciliare, perché si trattava di annunciare la fede al mondo intero. Non nascose anche una certa insofferenza nei riguardi di una Chiesa che vedeva facilmente e solo negli altri il problema. Ma alla chiusura dell’Assise fu preoccupato. C’era «una facile ubriacatura dei teologi acclamati al Concilio». Il trionfalismo che prima si rinfacciava alla Curia romana diveniva uno stile per esaltare il nuovo che stava nascendo.



Padre Luca Genovese, La dottrina luterana vista da San Lorenzo da Brindisi
La dottrina luterana spiegata nell’opera Ipotiposi del Luteranesimo di San Lorenzo da Brindisi (†1619), il Cappuccino elevato al rango di Dottore della Chiesa nel 1959, racchiude interessanti spunti per la riflessione ecumenica e il rilancio della Fede cattolica nei nostri tempi. Ad indicarlo quale modello e maestro da seguire è il Papa del Concilio, B. Giovanni XXIII, il quale afferma: «Chi tratta le discipline teologiche, e soprattutto chi deve insegnare o difendere il dogma cattolico, ha (in San Lorenzo) di che alimentare le proprie conoscenze, di che istruirsi per difendere ed esortare alla verità e di che disporre per procurare ad altri la salvezza. Se seguirà questo autore che ha sradicato gli errori, svelato chiaramente le falsità, sciolto i dubbi, saprà di camminare su strade sicure».



Giuseppe Pinardi, L’esegesi del concetto di àgapē in San Paolo: riflessioni critiche e storia della Teologia
Il presente contributo costituisce uno studio sulla nozione paolina di agàpē. A partire dall’aspetto linguistico viene evidenziata l’origine di questo termine dapprima nel mondo classico ed ellenistico e poi segnatamente nell’ambito biblico vetero e neotestamentario e nella LXX, adducendo precisi riferimenti filologici sia in ambito classico e pagano sia cristiano. Viene presentata la storia dell’esegesi del vocabolo agàpē dalle interpretazioni più antiche fino a quelle più moderne e si avanza una possibile suddivisione letteraria e teologica della pericope, alla luce degli studi più recenti ed esegeticamente attendibili. L’indagine non si avvale soltanto degli studi lessicali e filologici tradizionali, ma prende in considerazione anche l’esegesi moderna, e l’apporto dei maggiori contributi dell’analisi filologica e linguistica, cattolica e non.




Padre Carlo M. Houngbo, I Dogmi mariani: rivelatori dell’ortodossia della Dottrina cattolica
L’A., novello sacerdote, affronta il tema del dogma mariano come segno e guida verso la retta dottrina della fede cattolica. Fa sua la convinzione del grande mariologo E. Campana, secondo il quale «la Vergine Santa è così strettamente unita, per mezzo del Figlio, al mistero della Santissima Trinità e quindi a tutta l’economia della Redenzione, che non può errare nella fede chi intorno a Lei rettamente sente». I dogmi mariani esprimono la fede della Chiesa, mettendo in luce il loro fondamento cristologico e trinitario. Di rimando, sono indicatori della verità del mistero del Verbo incarnato, del Dio uno e trino, della natura umana e divina della Chiesa. Di qui promana anche il retto valore antropologico della mariologia. Una devozione illuminata a Maria è garanzia di una fede vera e viceversa.


Commentaria

Omelia di S. E. Mons. Luigi Marrucci
In occasione dell’Ordinazione diagonale dei Frati Francescani dell’Immacolata (Tarquinia, 19 novembre 2011)




Recensiones 





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