Di questo studio offriamo ai lettori un estratto, rinviando, per la lettura integrale, al numero della rivista su indicato:
Uno degli aspetti principali nello studio del Concilio Vaticano II è quello ermeneutico. Dopo aver presentato una panoramica sulle recenti ermeneutiche, si desidera offrire un approccio nuovo al Concilio, visto come unità magisteriale nella distinzione delle sue diverse dottrine. Cosa significa che il Vaticano II volle essere un concilio pastorale? Gli interpreti hanno un sentire diverso. È indispensabile allora ricercare la mens del Concilio, andando alle fonti. Dopo aver indicato la necessità di distinguere i diversi livelli magisteriali nel Concilio, ci si concentra su alcune dottrine ritenute tipiche: il rapporto Scrittura e Tradizione, l’appartenenza alla Chiesa e il posto di Maria Vergine nel Concilio e poi nella Chiesa. Un principio ermeneutico realista vuole che si tenga presente lo stretto binomio di pastoralità e dottrinarietà per leggere il Concilio “dall’interno” e stabilirne correttamente il suo posto nel perenne magistero della Chiesa.
Abstract:
One of the most important aspect of the Second Vatican Council is its hermeneutical dimension. In this study after offering an overview on the recent conciliar hermeneutics, the Author wishes to present a new approach by distinguishing the several doctrines in the unity of the magisterial teaching. What does pastoral Council mean? The interpreters are not in agreement. For this reason it is important to discover the mens of the Council, referring to the sources. The study underlines the necessity to distinguish the different magisterial levels in the Council, i. e. in its documents, and points out three representatives doctrines: the relationship between Scripture and Tradition, the membership of the Church and the place of the Virgin Mary in the Council and in the Church. A very realistic hermeneutical principle requires to note a close interdependence of pastoral and doctrinal in order to read the Council “from inside” and so to establish rightly his place in the perennial Magisterium of the Church.