(di p. Serafino M. Lanzetta, sul Corriere fiorentino, del 23.05.2013).
C’è una grande notizia che purtroppo è passata quasi sotto silenzio: lo scorso 13 maggio a Fatima il Patriarca di Lisbona, Sua Em.za José Policarpo, ha consacrato il ministero petrino di Papa Francesco a Nostra Signora di Fatima, come espressamente richiesto dallo stesso Pontefice. Il giorno precedente, invece, l’Arcivescovo di Rio de Janeiro, Mons. Orani Tempesta, sempre nella Cova da Iria, ha consacrato alla Madonna di Fatima la prossima Giornata Mondiale della Gioventù brasiliana.
Due sono le cose notevoli da sottolineare: la centralità di Fatima nell’ora attuale della Chiesa e la bellezza e la necessità della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, via che ci conduce a Dio, come assicurato dalla Madonna ai tre Pastorelli.
Sembrava, di fatto, che il Messaggio della Celeste Signora, venuta in Portogallo nel lontano 1917 a chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore per evitare che l’Impero sovietico spargesse nel mondo gli errori dell’ateismo e del materialismo e la pratica dei primi sabati del mese in riparazione dei peccati commessi contro il suo Cuore, fosse ormai una pagina già archiviata della storia del secolo più lungo, il XX, giustamente definito il «secolo dei martiri». Soprattutto la visione che accompagnava il Messaggio della Madonna, il celebre «segreto di Fatima», sembrava ormai, nella sua rivelazione integrale dell’anno 2000, che fosse già da archiviare e tale da lasciare spazio a nuove rivelazioni private, che proseguissero in quel solco. Ma così non è. Quella «città semidistrutta», attraverso le cui rovine passava ansimante un «vescovo vestito di bianco», oltre a raffigurare il secolo più travagliato per la Chiesa, poteva alludere anche ad altre realtà, alla Chiesa stessa, alla Chiesa nel suo intimo, attraversata da una dolorosa crisi di fede accompagnata a una crisi morale. Questo ebbe a dire Papa Ratzinger pellegrino a Fatima nel 2010. Fatima non era una profezia già compiuta e destinata a passare. Era un lembo di cielo aperto sugli scenari futuri.
Così finalmente il gesto di Papa Francesco ricolloca Fatima nel seno della Chiesa e riaccende la speranza per tutti noi, quella speranza che è il Cuore Immacolata di Maria, per la Chiesa e per il mondo. Recitava così il testo della consacrazione del Papa a Maria: «Siamo ai tuoi piedi, i Vescovi del Portogallo insieme a questa moltitudine di pellegrini, nel 96° anniversario della Tua Apparizione ai Pastorelli in questa Cova da Iria, per realizzare il desiderio di Papa Francesco, chiaramente manifestato, di consacrare a Te, Vergine di Fatima, il suo Ministero di Vescovo di Roma e Pastore universale. Perciò consacriamo a Te, o Signora, che sei Madre della Chiesa, il Ministero del nuovo Papa…».
Di più, è da notare che l’accento è posto sul termine “consacrazione” e non semplicemente “affidamento”, certamente molto più povero se non addirittura riduttivo. La Madonna chiese espressamente la consacrazione al suo Cuore: uno strumento umile, che a molti fece e fa sorridere, dinanzi alla prepotenza del male, ma uno strumento di Dio, presente nella Tradizione della Chiesa sin dai Padri e dal grande S. Giovanni Damasceno; una via eccezionale della grazia per evitare le più grandi catastrofi morali e spirituali del secolo scorso, i cui rigurgiti oggi si sono palesati in un nichilismo di massa. Fatima è ancora al centro della Chiesa e ci auguriamo anche nei cuori di tutti i Pastori e dei fedeli.
Perché questo Appello della Madonna di Fatima venga sempre più conosciuto e diffuso anche nella nostra città, sabato prossimo 25 maggio dedicheremo, nella Chiesa di Ognissanti, un giorno intero alla spiritualità e alla devozione mariane basate sul Messaggio di Fatima. Momento culminante di questa giornata sarà la processione cittadina con la statua della Madonna di Fatima, attraverso le vie del centro storico: alle 16,30 partiremo dalla Chiesa dei SS. Michele e Gaetano e raggiungeremo poi la Chiesa di Ognissanti, dove sarà celebrata la S. Messa e a conclusione ci sarà la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Ancora una volta, seguendo l’insegnamento di Papa Francesco, vogliamo incoraggiare la pietà popolare, mariana in questo caso, e darle il suo giusto e preminente posto nella vita dei fedeli, perché la fede sia sempre unita alla vita: la informi e la illumini.
Che il Cuore di Maria diventi il Cuore della Chiesa, di ciascun figlio di Dio, per amare il Signore nel modo più vero e perfetto. Sempre ad Jesum per Mariam.
p. Serafino M. Lanzetta, FI