mercoledì 8 febbraio 2012

Anniversario di “Fides Catholica” (2006-2011)



(Fonte: Corrispondenza Romana) E’ arrivata già al VI anno di vita, nel sospetto silenzio della letteratura teologica che va perla maggiore – e con all’attivo ben 12 numeri pubblicati (per oltre 3000 pagine complessive) – la densa “Rivista [semestrale] di apologetica teologica”, “Fides Catholica” (può richiedersi a: fifirenze@davide.it. L’abbonamento annuale è di soli 20 euro).
Ottimamente diretta da padre Serafino M. Lanzetta, uno dei più giovani e promettenti teologi cattolici contemporanei e non solo all’interno della Congregazione a cui appartiene (i Frati Francescani dell’Immacolata, fondati a Frigento nel 1970 da p. Stefano M. Manelli), FC si staglia in controtendenza in rapporto ad un clima ecclesiale segnato da una crisi strutturale che parrebbe quasi irreversibile, caratterizzata, in estrema sintesi, dall’appiattimento generale sulle posizioni filosofiche e “scientifiche” dominanti, laiche e relativiste.
La Rivista, sorta all’indomani del Discorso alla Curia Romana di Benedetto XVI (22 dicembre 2005) in cui per la prima volta si parlava chiaramente della discontinuità tra teologia post-conciliare e universale Tradizione cattolica, ha presentato e presenta in ogni numero (di oltre 200 pagine) un vasto materiale di ricerca, di alto tenore scientifico.
Tra i vari Dossier tematici finora trattati spiccano, per scientificità, competenza teologica e amore della piena ortodossia cattolica, quello sull’incompatibilità tra Cristianesimo e Massoneria di ogni rito e tendenza (cf FC, 1/2006, 2/2006, 1/2011, 2/2011) e quello sull’impossibilità di cassare le verità teologiche, dedotte dalla fede e dalla intera Tradizione dogmatica, dell’inferno dei dannati (cf. FC, 2/2008 e 1/2009) e dello stesso Limbo per i bambini non battezzati (cf. FC, 2/2009 e 1/2010).
Rilevante poi l’analisi sistematica del pensiero e delle opere del gesuita Karl Rahner, giustamente ritenuto dalla rivista come l’artefice o uno degli artefici della nuova impostazione teologica post-conciliare, antropocentrica e immanentista (cf. FC 2/2007; 2/2009; 2/2011). Molti i collaboratori di chiara fama e di rara competenza: oltre agli ormai noti teologi francescani p. Alessandro M. Apollonio e p. Paolo M. Siano, si segnalano i nomi di mons. Brunero Gherardini, don Manfred Hauke, don Ignacio Andereggen, mons. Nicola Bux e vari altri. Insomma nell’apparente trionfo ecclesiale, seguito al Vaticano II, di riviste eretizzanti, “Fides Catholicaˮ (che ha ricevuto l’apprezzamento di insigni prelati) rappresenta oggi una voce di verità e di fedeltà indiscussa alla Tradizione, al Magistero perenne e all’immutabile Vangelo di Cristo.

Fabrizio Cannone

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