Ci sono anche i genitori di P. Stefano M. Manelli tra le
testimonianze di “straordinaria normalità” che questo libro –
“Dio&famiglia. Analisi di una dissoluzione” (Ed. Fede&Cultura, pag.
125, € 10) - propone di fronte ad una mondo che ormai ha un concetto piuttosto
allargato e confuso di matrimonio e di famiglia.
I nuovi maestri del dubbio,
infatti, vorrebbero che l’essere maschio o femmina fosse una semplice questione
di gusti, di cultura, indipendentemente da quello che il corpo dice
apertamente. Sembra che i Fratelli e le Sorelle del Libero Spirito, setta
gnostica del periodo a cavallo tra basso e alto medioevo, abbiano sparso la
loro gnosi come fenomeno di massa.
Questo è quello che si scopre,
pagina, dopo pagina, nella serrata analisi che Lorenzo Bertocchi, autore del
libro, compie per descrivere cosa è accaduto al rapporto tra Dio e famiglia,
minato alla radice da una rivoluzione come quella degli anni ’60-’70. Questa
rivoluzione di carattere culturale ha finito per ridurre l’uomo alla mercé
delle proprie passioni e sentimenti, una scissione profonda di anima e corpo
che, a livello popolare, si è realizzato soprattutto sotto i colpi violenti
della moda, del cinema, dei libri, dei giornali. Uno stile di vita si è
insinuato nel quotidiano con un obiettivo molto più profondo di quello che
apparentemente può sembrare: ri-creare l’uomo per dissolvere il suo legame con
il Creatore.
Abbiamo assistito ad un attacco
su due fronti, contro Dio e contro l’uomo, ma questo libro punta lo sguardo
sulla famiglia per dire che l’eclissi di Dio si è consumata attaccando i
focolari domestici. Decostruita la famiglia nel suo intimo non resta altro che
il “proprio io e le sue voglie”, perché mancando la culla delle virtù l’uomo
resta semplicemente in balia dei suoi limiti e del potere di turno. Non
considerare questa profonda eclissi di Dio e dell’uomo significa vanificare
ogni altro discorso sulla famiglia, anche perché ormai non ci si intende più
nemmeno sul significato del termine: infatti, per alcuni il concetto di
famiglia sarebbe talmente “liquido” da comprendere anche coppie dello stesso
sesso. O la famiglia è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna
aperti al dono della vita, alla generazione dei figli, oppure non solo non c’è
più la famiglia, ma declina altresì sempre più lo stesso essere sociale
dell’uomo, fino a ridursi a mera cosa.
Come scrive Mons. Lugi Negri
nella prefazione del libro, oggi “non c’è più posto per la famiglia come non
c’è più posto per la Chiesa perché esse indicano, in una società come quella di
oggi, un mondo diverso, un mondo totalmente diverso, retto da un’immagine
d’uomo diversa, retto da una concezione diversa della vita, dei rapporti fra
gli uomini e dell’amore dell’uomo per la donna. Insomma la famiglia rende
presente un mondo che la mentalità dominante non può sopportare.”
Nella seconda parte del libro
troviamo proprio degli esempi concreti di cosa voglia dire questa scandalosa
normalità invisa al mondo. Oltre ai coniugi Manelli vengono, infatti, narrate
altre testimonianze di sposi che hanno messo Dio, Uno e Trino, al centro della
loro vita. I Beati Beltrame Quattrocchi, i beati Martin, i coniugi Bernardini,
Amendolagine e Gheddo, sono le altre coppie che, insieme a Settimio e Licia
Manelli, offrono tutta la loro quotidianità senza particolari clamori, a parte
un fattore fondamentale: quello di Dio, perché “con Dio o senza Dio, tutto
cambia”.
Così “Dio&famiglia. Analisi
di una dissoluzione” non è soltanto un libro per famiglie, ma è anche un punto
di vista sulla crisi sociale e sulla crisi di fede. Grazie infine a queste
coppie di beati e servi di Dio è un itinerario spirituale per chi vive la
vocazione al matrimonio.
p. Serafino M. Lanzetta, FI
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