Ascolta l'omelia del p. Serafino M. Lanzetta di questa Domenica, prima di Avvento (anno C).
Attendiamo la venuta del Signore alla fine dei tempi, con fiducia e speranza. Questo significa propriamente Avvento: venuta del Signore. Una venuta preannunciata nel suo nascere ed essere il Dio con noi. Cristo viene perché è già venuto, è già con noi. Si manifesterà alla fine dei tempi quale giudice universale. Tra colui che crede in Cristo e chi non ha Dio nella sua vita c’è una sostanziale differenza, che possiamo notare proprio scrutando i segni dei tempi e gli avvenimenti, a volte anche catastrofici, della storia. Chi crede in Cristo sa che l’universo non è frutto di un caos evoluzionistico e che il mondo non è governato dal fato e da un destino cieco, pronto a distruggere prima o poi gli esseri umani, e che perciò la superstizione e l’abbonirsi gli dei del cosmo è irrazionale, è falso. Chi crede in Cristo sa che Dio è il creatore, che il mondo è nelle sue mani. Dio ci parla, ci ammonisce, anche, e a volte soprattutto, attraverso gli eventi climatici, atmosferici, tellurici sconvolgenti, i quali possono risultare una sciagura o un umano disastro, invece sono piuttosto segno della premura paterna di Dio, che ci scuote perché non ci assopiamo nel sonno del peccato e della cupidigia. Il cristiano legge tutti gli eventi sollevando sempre il suo capo verso il cielo: sa che la sua liberazione è vicina.
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