Ascolta l'omelia di P. Serafino M. Lanzetta, in questa IV Domenica di Avvento.
Vogliamo prepararci all’imminente Natale del Signore ritrovando quel filo che intreccia la Liturgia della Parola dell’ultima Domenica di Avvento: questo filo è una persona, la Vergine Madre. Michea ci dice che il Messia, che ha origini eterne, nascerà a Betlemme di Giudea, e Colei che deve partorire partorirà. Da Isaia sappiamo che colei che deve partorire è la Vergine Madre, il segno di Dio che garantisce la venuta nel mondo del suo Figlio. S. Luca riprende queste profezie e ci dice in modo lapidario: «La Vergine di chiamava Maria». La Vergine, cioè Colei che era stata scelta per essere la Madre di Dio rimanendo vergine e vergine pur divenendo madre. Con la Chiesa crediamo nella verginità perpetua di Maria: prima, durante e dopo il parto del suo Figlio Gesù. La verginità di Maria è il sigillo di Dio sulla divinità del Figlio e la divinità di Gesù consacra la verginità di Maria, che ora, nella pienezza del tempo, ci svela il mistero aureo di Colui che è la Purezza fatta carne. Maria Vergine è segno di Gesù e Gesù ci dona a Maria.
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