Su diversi siti internet nelle ultime ore sono apparsi alcuni
interventi originati da un recente scambio epistolare tra l’avvocato Ascanio
Ruschi, presidente dell’Associazione "Comunione Tradizionale", e Sua Eminenza
il Signor Cardinale Giuseppe
Betori, Arcivescovo di Firenze, in relazione ad una eventuale Santa Messa
in Rito antico da celebrarsi in occasione della presentazione del mio libro, Il Vaticano II, un Concilio pastorale.
Ermeneutica delle dottrine conciliari, Cantagalli, Siena 2014.
In merito a tali interventi, non volendo entrare nella
questione di principio, non posso tuttavia non fare alcune dovute precisazioni,
essendo la mia persona, se non la stessa materia del contendere, un elemento
non marginale di tutta la vicenda.
Devo affermare che sono sinceramente dispiaciuto per il
fatto che la presentazione del mio libro sia divenuta occasione di polemica e
dell’inasprimento di toni nei confronti di Sua Eminenza il Card. Betori, nella
cui Diocesi ho avuto il privilegio di svolgere il mio ministero pastorale per lunghi
anni e che sempre ho considerato e sentito come Pastore e Padre.
Inoltre, debbo far presente che, come si evince dalla
lettera dell’Avv. Ruschi, la mia presenza era dagli stessi organizzatori considerata
incerta e, aggiungo, molto improbabile, avendo necessità di un permesso scritto
da parte dei superiori per recarmi in Italia: permesso che non solo non avevo
chiesto, ma che preferivo non chiedere, al fine di evitare quanto temevo che si
realizzasse e che i fatti hanno confermato.
Mi dissocio, pertanto, da ogni polemica, di qualunque segno,
la quale non mi appartiene.
In tale contesto, tuttavia, non posso nascondere neppure di
essere profondamente addolorato per quanto espresso da Sua Eminenza il Card.
Betori sul mio conto, pensieri che apprendo da una lettera indirizzata a terzi,
e solo dopo aver lasciato da quasi un anno l’Arcidiocesi.
Non posso certo fare la mia apologia, ma vorrei solo
attestare che nel mio lavoro teologico ho sempre cercato in coscienza, con
rispetto di tutte le sensibilità, di servire la Verità, e la Verità non conosce polemica,
non conosce fazioni.
Per questo non posso e non voglio permettere che la mia
persona e la mia opera teologica, che ha un taglio esclusivamente scientifico,
divengano bandiere di partiti da difendere o da abbattere “ideologicamente”. Se
ho scritto qualcosa di errato, sono felice di rivedere il mio pensiero e di
correggermi, qualora qualcuno me lo facesse notare. Ma prego chiunque avesse da
rimproverarmi eventuali sviste, errori, o addirittura eresie, di volersi basare
su quanto ho scritto, e non su mie presunte intenzioni.
p. Serafino M. Lanzetta
caro Padre, ho avuto il privilegio di incontrarla e conoscerla nel giugno 2013 a Pavia (avevo fatto anche un intervento sull'opportunità del Concilio Vat. II come discernimento dopo il secolo delle Guerre Mondiali...) Ora, se permette a commento di quanto scrive e di come lo vive una semplice espressione francese poco teologica: CHAPEAUX! Che Dio la benedica, continuo a offrire una decina (I Mistero Glorioso) per l'Ordine di cui apprezzo ogni giorno di più la necessità per la Chiesa di oggi!
RispondiEliminaGrazie. Soprattutto per la sua preghiera.
RispondiEliminaVergelt's Gott! Un'espressione austriaca, molto bella e molto teologica, che significa: Dio la ricompensi.
Ich habe deutsch im Gymnasium gelernt! Bellissimo anche il saluto austriaco Gruessgott (Dio ti saluti? Ti salvi? Saluta Dio? Ti saluto (con) Dio? Mi sembrano belle tutte!) Bis bald!
EliminaRev.mo Padre Serafino, desidero esprimerLe tutta la mia vicinanza e la mia stima. I Suoi studi rendono merito alla Verità e per questo il Signore Le starà sempre accanto con il suo conforto e la sua pace. Io da parte mia continuerò a pregare per Lei. Il Signore La benedica!
RispondiEliminaGrazie tante. Il Signore benedica anche Lei!
RispondiEliminaRev Padre Serafino,mi sento completamente solidale con Lei.E senza troppe polemiche mi unisco agli amici "di sopra" nell'offrire le mie preghiere per la causa della Verità.Confesso la Sua presenza pubblica un pò mi manca. Il ciclo di conferenze apologetiche sulla ricerca di Dio consultabili su TV dell'Immacolata - "Dal finito all'Infinito" - "Le ragioni della fede" - per citare solo qualche esempio - sono state e rimangono per me alcuni tra i più luminosi capisaldi di apologetica Cattolica tradizionale:da ascoltare e da meditare. Mentre i saggi scritti da Lei - che ripasso con insaziabile trasporto,mi suggeriscono ogni volta che si può “toccare Dio” con leggiadria accuratezza:senza tuttavia cedere a soggettivismi o artificiose esibizioni. Non si senta mai solo Padre Serafino.E soprattutto facciamo nostra la promessa di Cristo,secondo la quale “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Ad Jesum per Mariam, Alessandro
RispondiEliminaGrazie Alessandro. Sono molto contento che la semina, anche se a volte così faticosa, non lascia mai che il seme cada invano. Il Signore è il Padrone della Vigna. Noi siamo solo le sue braccia. E così siamo al sicuro.
RispondiEliminaProprio oggi leggevo un passaggio nella vita di una serva di Dio austriaca, morta in concetto di santità e immolatasi per il rinnovamento del sacerdozio, Maria Sieler, alla quale il Signore dice: "Devi essere per me sacrificio". Forse adesso noi stessi dobbiamo diventare quel seme, quel chicco di grano...
Ad Jesum per Mariam
Rev.mo Padre Serafino penso che ci sia una inferenza irrazionale nella tua scrittura. Questo avrebbe potuto essere espressa nel tuo libro sul Concilio Vaticano II.
RispondiEliminaIo sono un laico cattolico a Roma, partecipato alla Santa Messa Tradizionale presso la Chiesa di S. Maria Annunziata , Roma, sotto i Frati Francescani dell'Immacolata.
Ho espresso quello che voglio dire in un post sul mio blog Eucharist and Mission.Una copia è qui. Spero che tu possa commentare.
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Padre Serafino M.Lanzetta FFI non ha detto direttamente che il Concilio Vaticano II (Ad Gentes 7) dice che tutti bisogno di fede e del battesimo per evitare l'inferno.
Padre Serafino M.Lanzetta FFI non ha detto direttamente che il Concilio Vaticano II (Ad Gentes 7) dice che tutti hanno bisogno di fede e del battesimo per la salvezza e quindi questo dovrebbe includere gli ebrei e i musulmani.
Né lui ha detto che quelli salvati con ignoranza invincibile, o il battesimo di desiderio non sono eccezioni al dogma extra ecclesiam nulla salus neache il Concilio Vaticano II (AG 7).
Quindi, alla domanda se tutti i non cattolici sono sulla strada per l'inferno avrebbe dovuto citato il Concilio Vaticano II e il dogma extra ecclesiam nulla salus. Essi indicano che tutti i non cattolici sono sulla strada per l'inferno se non si convertono alla Chiesa Cattolica. Ad Jesum per Mariam
-Lionel Andrades
Tutti i non cattolici vanno all'inferno? - padre Serafino M. Lanzetta FFI
http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/tutti-i-non-cattolici-vanno-allinferno.html
Caro Lionel Andrades,
RispondiEliminaè da un po' che mi dice che non ho tenuto conto di Ad gentes 7 e solleva ripetutamente il problema soteriologico della salvezza dei non cattolici. Le faccio solo notare che nei miei studi pubblicati sul Concilio, e particolarmente nel mio ultimo libro, non ho affrontato questo argomento. E' un argomento interessante, ma lo lasciamo a un approfondimento successivo. E così potremo parlarne con cognizione di causa.
Cordiali saluti in Domino nostro
Grazie p.Serafino
EliminaPadre Serafino Lanzetta FFI dice che nei suoi studi del Concilio Vaticano II e un libro recente non ha preso in considerazione Ad Gentes 7
http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/padre-serafino-lanzetta-ffi-dice-che.html