mercoledì 26 ottobre 2011

In preghiera per il S. Padre, pellegrino per la Verità ad Assisi


Domani, 27 ottobre, il S. Padre si recherà ad Assisi, dove insieme ai diversi leader religiosi celebrerà la Giornata di riflessione, di dialogo e di preghiera per la pace, radicata nella verità: Pellegrini della verità, pellegrini della pace. Così farà memoria dei 25 anni trascorsi dal primo incontro voluto nel 1986 da Giovanni Paolo II.
In dialogo con un pastore protestante, il prof. P. Beyerhaus, mostratosi preoccupato per le derive sincretiste di Assisi, il Pontefice, mentre gli chiedeva di aver fiducia nella sua persona, chiaramente metteva in luce che si sarebbe ben guardato dal far scadere il tutto in relativismo o sincretismo, pericoli del resto da lui sempre denunciati.
Assisi III risulta, infatti, sostanzialmente diverso dal I. La diversità la si vede in 3 punti:

1) si tratta di un pellegrinaggio verso la verità, da cui deriva la pace. La pace è frutto della giustizia e la giustizia deve essere radicata nella verità (naturale dell'uomo e soprannaturale di figlio di Dio);

2) più che di un dialogo interreligioso si tratta di un dialogo interculturale, che vede la presenza anche di uomini non credenti, ma che riconoscono il bene prezioso della ragione umana, che precede la religione e ne fonda la sua verità nell'apertura al trascendente. Solo da una ragione forte si può partire per annunciare il Salvatore, che è Logos (Senso, Ragione) e Amore: la pienezza;

3) non sarà un incontro di preghiera insieme e neppure di assistenza alla preghiera altrui. Il momento centrale sarà il camminare verso la Basilica del Serafico Padre in silenzio. Le parole umane - soprattuto quelle pronunciate in un contesto pagano - sono spesso un ostacolo all'azione dello Spirito di Dio, che solo può trasformare le nostre parole in un'eco dell'unica Parola, il Verbo di Dio.

Allora, vogliamo accompagnare con la nostra preghiera il S. Padre in questo suo pellegrinaggio, perché la sua parola e il suo messaggio diventino veramente eco dell'unica Parola di salvezza, da annunciare ad ogni uomo di buona volontà. Ci piace immaginare che uno dei passaggi più vibranti del suo discorso riprenda il tono e la modulazione di una sua accorata omelia, pronunciata in S. Pietro nella Solennità dell'Epifania dell'anno 2007. Uno dei passaggi più belli così diceva:

«L’esempio dei Magi di allora è un invito anche per i Magi di oggi ad aprire le menti e i cuori a Cristo e ad offrirgli i doni della loro ricerca. Ad essi, a tutti gli uomini del nostro tempo, vorrei quest’oggi ripetere: non abbiate paura della luce di Cristo! La sua luce è lo splendore della verità. Lasciatevi illuminare da Lui, popoli tutti della terra; lasciatevi avvolgere dal suo amore e troverete la via della pace. Così sia» (leggi tutto).

"Oremus pro Pontifice nostro Benedicto. Dominus conservet eum et vivificet eum et beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius".

domenica 23 ottobre 2011

Le religioni ad Assisi. Nessuna rinuncia alla Verità, a Cristo

L'incontro delle religioni ad Assisi è ormai alle porte, venticinque anni dopo quella prima volta che tanti esaltarono e altri osteggiarono più o meno radicalmente. «In riferimento ad Assisi – tanto nel 1986 quanto nel 2002 – ci si è chiesti ripetutamente e in termini molto seri se questo sia legittimo. La maggior parte della gente non penserà che si finge una comunanza che in realtà non esiste? Non si favorisce così il relativismo, l’opinione che in fondo siano solo differenze secondarie quelle che si frappongono tra le “religioni”? Non si indebolisce così la serietà della fede [...]? (J. Ratzinger – Fede, Verità Tolleranza, Ed. Cantagalli) Sono questi gli interrogativi alla base del Convegno tenuto il 1 ottobre 2011 a Roma, domande che richiedono una risposta seria ed equilibrata. In questo libro - “Le religioni ad Assisi. Nessuna rinuncia alla Verità” (Ed. Fede&Cultura, pag. 144, € 12) - gli autori ci guidano sui passi di Benedetto XVI per cercare di capire il senso degli incontri di Assisi e a guardarci da pericolose interpretazioni sincretistiche e relativiste, che minerebbero la verità della fede, che è Gesù Cristo, Verbo di Dio. La riflessione si sviluppa principalmente intorno al documento Dominus Iesus dell'anno 2000, un documento per cui il Card. Biffi ebbe a dire: “Che la congregazione per la dottrina della fede abbia ritenuto di dover intervenire con la dichiarazione ‘Dominus Iesus’ circa ‘l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù e della Chiesa’ è di una gravità senza precedenti: perché in duemila anni mai si era sentito il bisogno di richiamare e difendere verità così elementari”. Anche il Card. Burke, nel suo intervento al Convegno “Pellegrini della Verità verso Assisi”, ha definito la Dominus Iesus “provvidenziale”, “infatti, molti – i fautori della discontinuità – ritenevano che col Vaticano II la Chiesa dovesse abbandonare il suo insegnamento assertivo e censorio, per limitarsi ad una descrizione dei dati di fede di tipo pastorale, lasciando così pullulare gli errori. Invece, il Magistero funge da guida per i fedeli, indicando loro la verità rivelata da custodire fedelmente e mettendoli in guardia dagli errori dottrinali e morali.” Oltre al Card. Burke intervengono in questo lavoro, Mons. Guido Pozzo, P. Serafino Lanzetta, Don Mauro Gagliardi, Don Alessandro Olivieri Pennesi, Don Nicola Bux, Don Manfred Hauke, Corrado Gnerre e Lorenzo Bertocchi. Ciò che emerge dai contributi degli autori non è un voler dare a tutti i costi una lettura positiva degli incontri di Assisi, si cerca, invece, di rispondere a quesiti difficili che non possono essere risolti in modo sbrigativo. Il prof. Gnerre, firmatario insieme ad altri di un appello al Santo Padre sui rischi degli incontri di Assisi, pur rimanendo convinto di questa sua adesione, ha detto: “il fatto che abbia firmato l’appello non mi impedisce però di formulare un augurio e nutrire una speranza per il 27 ottobre. La speranza che si tengano pienamente in considerazione le parole che Benedetto XVI pronunziò in occasione dell'udienza generale del 14 maggio 2008, evocando la figura di Dionigi l'Aeropagita: «[…] il dialogo non accetta la superficialità. Proprio quando uno entra nella profondità dell'incontro con Cristo si apre anche lo spazio vasto per il dialogo. Quando uno incontra la luce della verità, si accorge che è una luce per tutti; scompaiono le polemiche e diventa possibile capirsi l'un l'altro o almeno parlare l'uno con l'altro, avvicinarsi.” Per questo – ha concluso il prof. Gnerre - “si vada ad Assisi per incontrare la Luce… e non si dimentichi che questa Luce è venuta perché tutti l’accolgano”. D'altra parte questa era anche la convinzione di S. Francesco di Assisi che, come ricordava Giovanni Paolo II il 2 ottobre 1981, era ben consapevole che “il mistero della salvezza ci è rivelato ed è continuato e realizzato nella Chiesa, e da questa genuina ed unica fonte raggiunge, come acqua “umile, utile, preziosa e casta”, il mondo intero”.


Qui è possibile acquistare il libro:

Il sito del Convegno: