martedì 11 dicembre 2012

Dalla storia alla fede in Cristo. I Vangeli non mi ingannano



Ascolta l'omelia di P. Serafino M. Lanzetta nella seconda Domenica di Avvento


Il capitolo III del Vangelo di Luca, in cui il nostro agiografo ci spiega chiaramente le coordinate storiche (verificabili) dell’inizio della predicazione del Battista, manifesta un dato importantissimo, in continuità con lo stesso prologo: i Vangeli sono racconti storici che ci muovono alla fede. Solo se non ci ingannano nel loro trasmetterci dei fatti autentici possiamo credere. E così possiamo raggiungere, dopo duemila anni, il vero Gesù che è il medesimo Cristo della fede. Tra fede e storia non c’è una frattura. I Vangeli ci dicono la verità su Cristo e solo per questo possiamo credere in modo certo, senza ingannarci. Uno dei problemi suscitati dalla moderna esegesi, che ha anche abusato del metodo storico-critico, è questo: i racconti scritturistici non potrebbero trasmetterci dei fatti storici perché risentirebbero già dell’interpretazione dell’agiografo. In questo modo però non riusciamo più a ritrovare le parole autentiche di Cristo, che presto diventano parole di una comunità, di un tempo, ma non più di Cristo. Così si smarrisce la fede e non sappiamo più chi è Gesù. Questo tipo di esegesi ha contribuito al soggettivismo credente: ognuno si fa un suo Gesù. No, partiamo da un dato imprescindibile: i Vangeli non mi ingannano, mi dicono quello che Gesù ha detto e ha fatto. Allora posso davvero credere e il Vangelo mi converte.


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