domenica 6 gennaio 2013

Sui passi e con la libertà interiore dei Santi Magi



Ascolta l'omelia di P. Serafino M. Lanzetta, nella Solennità dell'Epifania.


Il significato della liturgia odierna è ben sintetizzato dalle parole di S. Paolo agli Efesini (3,6): «...le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo». Il Cristianesimo, Gesù Cristo, è per tutti i popoli, per ogni uomo di buona volontà. Nella Solennità dell’Epifania, la manifestazione di Gesù Salvatore alle genti, il Cristianesimo inaugura la sua universalità che sarà poi ratificata a Pentecoste. Con i Magi inizia quella processione dei secoli e della storia verso la Verità, verso il Dio vero che è il Senso di tutto, la risposta ad ogni perché della vita. Con i Magi s’infiamma quel grande desiderio di uscire da se stessi, di lasciare ogni opportunità, ogni sicurezza personale, quell’essere disposti a mettere da parte le proprie idee religiose, il proprio bagaglio umano e culturale per fare posto unicamente alla verità. Con loro s’inaugura il cammino di ogni uomo verso la pienezza, verso Gesù Bambino, riconosciuto come Dio fattosi uomo. Dio non abita nei suoi cieli infiniti, lì distante dagli uomini: Dio si è fatto carne, abita con noi. È necessario incontrarlo. I Magi provenivano da un’antica tradizione religiosa. Probabilmente aveva abbracciato la religione di Zoroastro. Ma non erano soddisfatti: volevano conoscere Dio, il vero Dio. Lo hanno veduto con la Madre, si sono prostrati e lo hanno adorato.


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