giovedì 17 novembre 2011

Il Papa domani va in Benin: la nostra amata missione africana

Radio Vaticana ha intervistato P. Michele M. Iorio, Francescano dell'Immacolata, superiore della missione di Alladà e rettore del Santuario Nostra Signora della Misericordia.

Il Papa parte domani mattina per il Benin, per il suo 22.mo viaggio apostolico internazionale. Ieri, durante l'udienza generale, Benedetto XVI ha chiesto ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera. Il Benin è un Paese dell’Africa Occidentale di circa 7 milioni di abitanti che in maggioranza seguono le religioni tradizionali; cospicua anche la presenza di cattolici e musulmani. Benedetto XVI nell’occasione consegnerà l’Esortazione apostolica che raccoglie quanto emerso nel secondo Sinodo per l’Africa. La visita del Papa giunge nel ventesimo anniversario dell’arrivo in Benin dei Francescani dell’Immacolata. Ad Allada, nel Sud del Paese, hanno dato origine al Centro Mariano dell’arcidiocesi di Cotonou, con la realizzazione di un santuario mariano dedicato alla “Madre della Divina Misericordia”, e creato il network radiofonico “Radio Immaculée Conception”. Nel Nord del Benin, a Bembereké, oltre alla casa di formazione, l’istituto sta anche avviando un’importante opera sociale di aiuto agli studenti più poveri. Il nostro inviato in Benin, Massimiliano Menichetti, ha intervistato padre Michele Maria Iorio, rettore del Santuario di Allada:

R. – Il Papa, venendo, parlerà in un linguaggio basato sui valori fondamentali, i diritti fondamentali, i temi che interessano tutti, specialmente lì dove si vive la sofferenza, la povertà, dove mancano tante cose. Senz’altro sarà un rilancio dei valori umani da vivere e da incarnare sempre più e sempre meglio, e sarà un rilancio, una spinta forte di evangelizzazione, una conferma nella fede, proprio come Gesù disse a San Pietro: “Confermali nella fede”. Quindi, è una grazia – veramente – per tutta l’Africa e in particolare per il Benin e anche per noi Francescani dell’Immacolata che celebriamo 20 anni della nostra presenza.

D. – Che cosa è cambiato in questi 20 anni?

R. – Il Benin è un Paese abbastanza povero; come molti Paesi dell’Africa, ma è un Paese che si sta sviluppando anche se lentamente per quanto riguarda le strade, le scuole, gli ospedali, internet … Direi, forse, che ha bisogno di svilupparsi nel modo giusto. Il Papa può aiutare proprio su questo versante del giusto sviluppo, nella coniugazione tra fede e ragione piuttosto che sotto l’influenza di altri operatori a livello mondiale.

D. – Quali sono, secondo la sua esperienza, i problemi più grandi che ha il Paese e come si possono risolvere?

R. – Il popolo, per esempio: il popolo povero paga la scuola, paga gli ospedali, le medicine quando sappiamo che non possono permetterselo. Quindi, da una parte si incoraggia ad andare a scuola, ma dall’altra parte non si dà nessun aiuto in concreto. Gli orfani sono tanti: chi li cura? E’ la Chiesa cattolica che spesso realizza queste opere. Quindi, noi ci auguriamo che veramente questa venuta del Papa possa essere come un campanello d’allarme, uno stimolo forte anche per lo Stato e per i suoi governanti, affinché si mettano concretamente a servizio del popolo favorendolo nelle primarie necessità. Confidiamo e accompagniamo ogni cosa con la preghiera perché, come ben sappiamo, la preghiera è come l’acqua e fa germogliare ogni seme. Il Papa viene a seminare, poi bisognerà innaffiare con la preghiera.

D. – I Francescani dell’Immacolata hanno realizzato e dedicato un Santuario alla Madre della Divina Misericordia. Che significato ha questa realtà nel Benin?

R. – In Benin, la Chiesa cattolica si divide in dieci diocesi sparse su tutto il territorio: il Benin è un terzo dell’Italia, più o meno. Quasi ogni diocesi ha un suo Santuario, in genere un Santuario mariano, che è anche come un centro di unità, per così dire. E poi, per tutto il Benin c’è un Santuario nazionale che si pone anche fisicamente, proprio, al centro del Paese. Il Paese è stato consacrato alla Vergine Maria in più occasioni, e quindi si avverte molto la presenza della Madonna: tramite Maria per arrivare alla pienezza della Verità, ossia a Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato.

D. – Come sono i rapporti con le altre realtà religiose del Paese?

R. – Si vive gomito a gomito con le altre religioni; c’è la realtà dei musulmani e poi la religione tradizionale. C’è convivenza pacifica. Questa unità è un’unità anche per tutto il popolo beninese. La statua di Nostra Signora della Divina Misericordia, collocata e venerata nel nostro Santuario, rappresenta la Madonna con il manto e sotto il suo manto ci sono i bambini di un po’ tutte le razze. E’ un’immagine che fa capire quale sia l’invito all’unità.

D. – Un particolare momento di incontro sarà a Ouidah, dove il Papa incontrerà i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi ed i fedeli laici …

R. – Una grazia nella grazia! Il Papa viene per incoraggiarci, anche per correggerci lì dove sbagliamo, affinché il cattolicesimo sia veramente puro, integrale, profondo senza contaminazione, e la testimonianza sia vera, piena, forte…

D. – Cosa donerete al Papa?

R. – Soprattutto questa testimonianza di radicalità, di amore appassionato a Gesù Cristo e al Vangelo, di veri testimoni della Chiesa insieme al Papa. Per noi la venuta del Papa è una spinta, ci incoraggia ad essere veramente generosi verso la santità, come San Massimiliano Maria Kolbe e San Francesco d’Assisi, dei quali seguiamo le tracce.

D. – E qual è il consiglio per seguire il viaggio del Papa?

R. – Impegniamoci tutti per accompagnare il viaggio del Papa con la nostra preghiera. (gf)


da: http://www.radiovaticana.org/it1/index.asp


PS:

Benin: un premio alla radio cattolica “Immaculée Conception”

◊ “Radio Immaculée Conception” riceverà il Premio Oscar del Benin 2011 come miglior mezzo d’informazione. Il premio, che sarà consegnato il prossimo 3 dicembre, gli è stato assegnato per il servizio svolto a favore del mantenimento della pace in occasione delle tornate elettorali in Benin del 2011. La radio cattolica, fondata nel 1998 dal frate francescano dell’Immacolata padre Alfonso Maria Bruno, è partner privilegiato del comitato organizzatore della visita di Benedetto XVI nel Paese africano. Il media ha garantito la copertura totale degli eventi. Lo scopo dell’emittente, spiega padre Bruno all’agenzia Sir, è l’informazione e la formazione alla luce dei “valori eterni ed universali del Vangelo affinché, nel rispetto delle culture, la società e il popolo beninese in particolare, si sviluppi e costruisca la civiltà dell’amore”. Formazione cristiana, preghiera, cultura, attualità, informazione, sviluppo e musica sono i temi del palinsesto. Accanto alla Radio è nata anche la “Famiglia degli ascoltatori di Radio Conception”, a testimonianza di come quest’emittente rappresenti “un fenomeno di aggregazione sociale”. (G.C.)

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