lunedì 21 gennaio 2013

L'ecumenismo e il Concilio Vaticano II. Risultati e problemi aperti



Sul sito www.conciliovaticanosecondo.it, p. Serafino M. Lanzetta ha pubblicato un articolo sull'ecumenismo e il Vaticano II, tracciando una panoramica dei risultati finora raggiunti e dei problemi ancora aperti. 

Che il Signore conceda alla sua Chiesa, per intercessione della Vergine Immacolata, il dono dell'unità visibile di tutti i suoi discepoli cum Petro e sub Petro. Amen!







1) Il movimento ecumenico 

a) Il movimento ecumenico nasce agli inizi del XX secolo fuori della Chiesa cattolica. Nel 1948 si giunge alla creazione in Amsterdam del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC), a cui però non prende parte la Chiesa cattolica in ragione della scorretta ricerca dell’unità da questi perseguita. 
Con la creazione del Segretariato per l’Unità dei Cristiani (1960) da parte del b. Giovanni XXIII cambia l’atteggiamento di reticenza verso questo movimento e, in qualche modo, lo sforzo di unità perseguito, sorto «per grazia dello Spirito Santo», è “recepito” nel Vaticano II. Dice infatti il proemio di Unitatis redintegratio (UR) n.1: 


«Ora, il Signore dei secoli, il quale con sapienza e pazienza persegue il disegno della sua grazia verso di noi peccatori, in questi ultimi tempi ha incominciato a effondere con maggiore abbondanza nei cristiani tra loro separati l'interiore ravvedimento e il desiderio dell'unione. Moltissimi uomini in ogni dove sono stati toccati da questa grazia, e tra i nostri fratelli separati è sorto anche per grazia dello Spirito Santo un movimento che si allarga di giorno in giorno per il ristabilimento dell'unità di tutti i cristiani. A questo movimento per l'unità, che è chiamato nuovamente ecumenico, partecipano quelli che invocano la Trinità e confessano Gesù come Signore e Salvatore, e non solo presi a uno a uno, ma anche riuniti in comunità, nelle quali hanno ascoltato il Vangelo e che essi chiamano la Chiesa loro e la Chiesa di Dio. Quasi tutti però, anche se in modo diverso, aspirano a una Chiesa di Dio una e visibile, che sia veramente universale e mandata al mondo intero, perché questo si converta al Vangelo e così si salvi per la gloria di Dio»...



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