sabato 12 dicembre 2009

Il “sacerdozio” della Beata Vergine


P. Serafino Lanzetta, presenta lo studio del sacerdozio di Maria nell’alveo della mariologia. Maria partecipa al sacerdozio di Cristo.

Sintesi: Solo il sacerdote ha la missione e il potere di immolare la vittima. Sul Calvario Maria ha offerto il sacrificio senza altro intermediario che Cristo Gesù sulla Croce. Maria è membro della Chiesa eminente e singolare (LG 53-54). E’ Madre della Chiesa in ragione del Corpo. Da Maria membro si passa a Maria tipo della Chiesa in ragione della sua maternità verginale e con-sacrificale. La Chiesa non si risolve in Lei, ma Lei precede i fedeli. La sua immacolatezza è prima della liberazione del poolo dal peccato perché la sua redenzione è unica. Maria è fatta da Cristo in primis e in modo assoluto e fa Cristo uomo col suo fiat dell’Annunciazione ratificato sul Calvario. Maria collabora alla redenzione della Chiesa in quanto popolo redento. E’ fondamentale il ruolo di Maria nella redenzione. Senza la sua cooperazione in actu primo non ci sarebbe la cooperazione umana in actu secundo. In Cristo e nella Chiesa si legge il dato del “sacerdozio” di Maria. Maria è l’archetipo che la Chiesa imita . Maria segue Cristo, ma precede la Chiesa. Il sacerdozio di Cristo è mediazione sacrificale di Colui che offre se stesso. Sacerdote in quanto mediatore tra Dio e gli uomini. Il sacerdozio della Chiesa. Comune e sacerdotale. Ci sono partecipazioni ontologicamente diverse all’unica fonte sacerdotale che è Cristo. Lumen Gentium dichiara il concurrunt dei fedeli al sacerdozio di Cristo in riferimento alla Mediator Dei di Pio XII si capisce cos’è il sacerdozio comune dei fedeli. Pio XII chiarisce che il sacerdote va all’altare come ministro di Cristo. Il popolo di Dio raggiunge il sacrificio di Cristo non nel senso che compie il rito liturgico, ma unisce i suoi voti di lode, espiazione e ringraziamento a quelli del sacerdote. Il fedele di Cristo raggiunge l’oblazione di Cristo nella misura in cui offre se stesso. Questa dottrina distingue il sacerdozio interiore dei fedeli e quello esteriore del solo sacerdote. Nel sacerdozio di Maria, sicuramente non ministeriale, si considera la sua unicità corredentiva. Il sacerdozio di Maria attinge a quello di Cristo nel farsi della redenzione. Maria iscrive la sua missione in quella redentiva dell’Agnello. L’apice del sacerdozio di Maria è la sua offerta sacrificale. Di Gesù in quanto madre e di sé in quanto pura e immacolata. Un sacrificio tipico a favore della Chiesa. Exemplum (esemplarità causale), tanto di quello ministeriale che comune. Il sacerdozio di Maria è superiore a quello ministeriale e comune. Al primo poiché l’offerta di Maria al Calvario quantunque non ministeriale è più grande di quella del presbitero. Al Calvario tutta la Chiesa è in Maria. Lei non fa al Calvario quello che fa il prete alla Messa, ma è l’Ancilla Domini, coopera all’offerta del sacrificio. Posta nell’atto primo della redenzione è superiore cronologicamente ed ontologicamente a quello della Chiesa. Posta in un piano diverso e più alto. Precede l’offerta del sacerdote dandogli un modello di offerta. Cristo è l’attore principale. Maria è coattrice cooperante a questo sacrificio. Il principio materno precede e genera quello petrino. La presenza unica di Maria al Calvario ci fa distinguere due attori: il presbitero e il fedele. Il presbitero non rappresenta Maria ma nemmeno la ignora. Cristo figlio di Dio e di Maria. Anche il presbitero presuppone Maria in un piano presacramentale. La questione teologica è il sacrificio di Maria. Scheeben ha parlato di funzione “diaconale” di Maria. Maria Sposa di Cristo, Madre, non quale capo. Il teologo tedesco aveva anche evidenziato la problematicità del titolo di Maria "sacerdotessa". Il sacerdote è Cristo e offre il sacrificio in quanto capo della Chiesa. Maria è la Chiesa sposa, popolo che si unisce al capo per mezzo del sacerdote. Ora Maria è solo sposa come i fedeli o ha una relazione con Cristo differente proprio in virtù della sua cooperazione sacerdotale? Il concetto di sacerdozio dopo Cristo si realizza pienamente in Maria. Dopo Maria nei sacerdoti e nei fedeli. Sacrificio Incarnazione e sacerdozio vanno insieme e Maria è al centro, dice Benedetto XVI. Cristo per mezzo della sua offerta fu reso perfetto. La dimensione esterna del sacrificio è trasformata da questo contenuto interiore. “Cristo offri sé stesso”. In Lumen Gentium 58 si evoca Maria ai piedi della Croce. Il Magistero sull’offerta sacrificale di Maria da Leone XIII a Benedetto XVI. “Se la B. V. Maria assistette Gesù ala morte, ciò non avvenne senza un disegno divino”. Acconsentì all’immolazione, immolò il Figlio. Il tema ripreso d Giovanni XXIII da Paolo VI in Marialis cultus che parla di volontà oblativa unica di Maria. Giovanni Paolo II parla di Cristo che compì sulla Croce il sacrificio unico e perfetto del quale ebbe parte attiva Maria. Accanto al crocifisso si associò al suo sacrificio. Si offrì e lo offrì al Padre. Ogni Messai pone in comunione intima con Lei. Massimo valore alla cooperazione al sacrificio. Evangelium vitae riprende questo tema. Socia Christi e accanto a Cristo è la Socia Redemptionis. E’ madre dei presbiteri e dei fedeli. In Cristo quale socia entra nella ministerialità del presbitero, non come ministro, ma socia. Maria unisce quale madre il sacerdote a Cristo Non è una superiorità di grado ma ontologica perché solo lei, immacolata, viene posta in modo più alto del presbitero. L’Immacolata appartiene all’ordine ipostatico che precede quello sacramentale della Chiesa. Maria genera il presbitero lo educa, lo assiste, lo santifica. Il sacerdote non può non essere devoto di Maria, figlio di Maria. Assistito da Lei nella funzione di capo a favore della Chiesa. Maria assiste come socia il sacerdote nella Messa. In essa torna presente il sacrificio della madre nell’unico sacrificio del Figlio. L’amore a Maria santifica il sacerdote. La sua verginità preserva il celibato del sacerdote. L’amore a Maria è santificante per la vita sacerdotale: unisce intimamente il sacerdote a Cristo.

pamab


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