Mons. Mauro Parmeggiani introduce i lavori del terzo giorno del convegno sul sacerdozio.
Sintesi: questo convegno è un vero servizio per il popolo di Dio. Anche il presbiterio chiede chiarezza di dottrina per capire meglio la sua identità in un contesto post moderno.
Il sacerdote deve essere gaudium et spes per tutti coloro che incontra. Così fu per il Santo curato d’Ars, così fu per P. Kolbe e P. Pio di cui parlerà il p. Manelli più tardi.
Il popolo di Dio sente oggi una santa nostalgia del sacerdote. La crisi vocazionale, oggi, fa accettare molti compromessi. Meglio la nostalgia che la nausea, ecco perché ci vuole una solida spiritualità. Il sacerdozio non dev’essere interpretato solo come servizio per quanto importante e funzionale. L’amore del Cuore di Cristo chiede al presbitero partecipazione, immedesimazione all’amore di Cristo. Benedetto XVI parla dell’ermeneutica della continuità. Dove c’è stata si è avuta una fioritura. Il Concilio ha voluto parlare de dialogo tra fede e ragione da sviluppare con chiarezza e nel discernimento degli spiriti. Il presbitero che si confronta con la postmodernità deve coltivare l’immagine di Chiesa e di appartenenza alla Chiesa che il papa richiamò ricordando Maria come essenza della Chiesa in mondo non deformato. In questo contesto possiamo dire chi è il sacerdote oggi. Il sacerdote è configurato ontologicamente a Cristo pastore, capo e servo. L’uomo che sacramentalmente è configurato a Cristo sacerdote. L’uomo che ha ricevuto una chiamata divina, una vocazione, un “dono e mistero” che supera infinitamente l’uomo. Nessuno può attribuirsi quest’onore se non chi è chiamato da Dio come Aronne. Il sacerdote sa che va nel mondo ma per fare discepoli di Cristo. Non può andare nel mondo e farsi se stesso mondo e confermarlo nella sua mondanità. Il sacerdote non deve essere timoroso e arrendevole. Per il presbitero oggi è importante ricordare che il sacramento dell’Ordine imprime il carattere sacramentale. Significa essere rivestiti dal suo sacerdozio. In questa epoca post moderna pur non essendo indifferenti alle circostanze nelle quali si vive, i presbiteri devono rinnovare maggiormente la consapevolezza di ciò che si è mettendo in secondo luogo le sole capacità umane. Occorre riaffermarlo anche ai seminaristi. Il potere conferito al sacerdote è di ordine soprannaturale. Il sacerdozio è un focolare dal quale scaturisce una grazia sovrabbondante. Il sacerdote è una cosa sola con Gesù. Alter Christus.
pamab
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