venerdì 11 dicembre 2009

Il sacerdote santo tra le politiche e le sfide della post-modernità


Mons. Luigi Negri, vescovo di S. Marino parte dal filo d’oro sulla realtà del sacerdote. Educato nella Chiesa milanese, quindi tradizione ambrosiana e carolina, dichiara che il sacerdote è generatore e rigeneratore del popolo di Dio. Esso non nasce dalla carne e dal sangue, ma dallo Spirito Santo di Dio. Questo stesso popolo deve essere educato.

Abstract: Non si crea vita nuova senza educarla. Il vertice della paternità e maternità naturale è anche nella capacità educativa. Intuizione della Mater et magistra di Giovanni XXIII. Il prete vive perché si realizzi un popolo cosciente della sua identità. Vivere la vita in funzione di Cristo si chiama missione. Esempio di Giovanni Paolo II che visitando Norcia e rievocando S. Benedetto disse che l’eroico diventasse quotidiano perché il quotidiano diventasse eroico. Il prete vive per questo. La presidenza indica solo una funzione ministeriale del prete, ma il prete ha una funzione ontologica e vive la sua spiritualità come identificazione obiettiva, affettiva, morale e intellettuale a Cristo. Funzione generatrice ed educativa. I padri dell’Oriente cristiano dicevano che il sacerdote porta avanti e realizza la funzione materna della Vergine Maria mentre l’episcopato esercita la funzione paterna. Senza vescovo non c’è il popolo di Dio ma la setta. Nella misura in cui il popolo è in comunione col vescovo i sacerdoti attuano la funzione della Madre di Dio. La logica del suo agire è il rendere presente Cristo come fatto obiettivo. Un’ermeneutica non centrata sulla missione è fallace. La missione è il grande e fondamentale valore non negoziabile. Le Crociate sono state o no un avvenimento missionario? Ci sono realtà esenti dall’annunzio cristiano. La missione è il punto radicale di espressione dell’identità della Chiesa. Il movimento che rende sempre più forte la Chiesa. L’intelligenza che ha guidato il mondo alla modernità è diabolica. L’uomo moderno è colui che ha bisogno di se stesso per esistere. Per sua natura la modernità è anti ecclesiale e anti cristiana. La Chiesa rappresenta quel dato di conservazione di uno status umano e culturale. Il concetto di Ancien Régime formulato dalla mentalità rivoluzionaria non era mai esistito ma fu la molla per il superamento. La Chiesa accetta ad esistere nel momento in cui era parte dello Stato. “Libera Chiesa in ibero Stato” esprime la volontà di immedesimazione della Chiesa nella struttura statale. Dottrina Sociale della Chiesa come momento significativo della vita della Chiesa che da le ragioni della sua vita. Il postmoderno è il fallimento della modernità. Irrealistico era stato il punto di partenza della modernità. Uno dei fattori fondamentali della crisi di oggi è il relativismo teologico che prende distanze dalla verità. La riscoperta della missione cristiana nel mondo postmoderno è un impegno per la verità. I padri conciliari furono posti di fronte a una grande sfida. Capire la natura della Chiesa. La Chiesa non può avere un’altra preoccupazione se non quella di incrementare un’intelligenza coerente della fede. Anche l’uomo contemporaneo ha bisogno di Cristo e della sua Chiesa. Questa è l’ermeneutica della continuità. Non comprensione astratta e oggettiva di Cristo ma comprensione che il mondo deve rifarsi a Gesù Cristo. Al di sotto delle ideologie c’è il cuore dell’uomo che tende al mistero.

Nel cuore di tanti regimi totalitari e società opulenti l’uomo resiste e si nota un risveglio religioso. Riaprire il dialogo tra Cristo e il cuore dell’uomo. Dire la verità significa parlare al cuore del’uomo coinvolgendo l’uomo in un’esperienza di vita nuova che corrisponde alla sua attesa umana, esigenza d’uomo. Allora è necessario capire che la Chiesa deve prendere la sua parte tra cultura della morte e cultura della vita. S. Ambrogio diceva: “Da quando sono cristiano sono più uomo”. C’è un ethos della carità che esprime la fede e che Benedetto XVI ha insegnato nella Caritas in veritate. Diversamente è un emotivismo che non segna la storia.

Parlare ai cristiani si parla anche agli uomini di buona volontà. Più la ragione cerca il mistero, più si prepara al mistero. La Chiesa di oggi offre agli uomini una possibilità i vera umanizzazione. L’amore ama chi dice all’altro “tu puoi non morire” la tua vita è utile perché appartiene al mistero di Dio. Nell’impeto missionario troveremo la letizia che è il segno antropologico più concreto della nostra fede. “Sono lieto perché Cristo vive in me”.

pamab

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